È sempre come la prima volta, per me.
Da sempre, quella di scrivere la prefazione è l’ultima operazione che compio prima di dare Lost Tales in pasto alle stampe.
“Perché scrivere la prefazione per ultima?”, potreste chiedermi. Ci sono tante possibili risposte corrette: per conoscere prima con precisione i contenuti della rivista e poterli meglio presentare; per avere il tempo di concordare con la redazione i punti da sottolineare; per mera scaramanzia. Tutte queste sono ragioni valide e in parte vere.
Ma nessuna è LA ragione.
Se devo essere completamente onesto con voi (e di solito lo sono), il motivo è che non so mai cosa dirò prima di essermi messo al computer, davanti al foglio luminescente. Perché per me Lost Tales è da sempre un salto nel buio o, per meglio dire, un balzo della fede. Io credo in tutte le nostre collane in modo puro e cristallino. Non ho mai avuto dubbi sulla loro qualità. Tengo a loro come fossero la cura rituale ai mali del pensiero, la mia personale panacea d’inchiostro. E come ogni cura miracolosa o tecnologia fantascientifica è inintelligìbile ai comuni mortali come me. Non ne conosco mai pienamente le sorti future, la chiara destinazione.
Questa volta però, eccezionalmente, so cosa c’è nel futuro di Lost Tales: Andromeda.
Ma non ve lo dirò.
No, d’accordo, qualcosa ve la dico.
Quello che avete tra le mani è il quarto numero. Come potete notare è corposo, decisamente più voluminoso dei precedenti tre. Un numero che ci serve come rampa di lancio. Da qui partirà il razzo diretto verso il prossimo anno, che porterà Lost Tales: Andromeda a una trasformazione, pur mantenendo le caratteristiche amate dai suoi lettori.
Stiamo già lavorando al prossimo numero, il quinto. Per la prima volta (vi dico solo questo, accidenti a me) avrà un INSERTO, come le testate nazionali. Ci saranno saggi monografici su uno dei più grandi scrittori di fantascienza della storia. Nei prossimi mesi, metteremo in orbita alcuni indizi per capire di chi si tratta… voi sintonizzate le vostre antenne e assisterete alla prodigiosa metamorfosi di Lost Tales: Andromeda.
Vittorio Cirino
