Buongiorno, amici.
Come sempre, questa è l’ultima cosa che faccio prima che un magazine che proponiamo veda la luce. Mi
piacerebbe dirvi che ho lungamente pensato a come introdurre questo numero, ma mentirei. Di fatto,
quest’operazione è sempre stata la meno ragionata tra tutte quelle che occorrono per creare un’opera
complessa come quella che avete tra le mani.
Se avessi saggezza, pudore e buongusto per altro che non sia attinente alla narrativa, dovrei dirvi che
questo 2020 sarà un anno che tutti ricorderemo. Dovrei citare il dolore di molti, il coraggio di pochi e
l’irresponsabilità di alcuni. Dovrei dirvi anche che l’unicità sconvolgente di questo periodo ha influenzato
il nostro lavoro e che ne troverete traccia tra queste pagine.
Ma sarebbe falso… e tante cose sono, meno che un uomo falso, legato alle norme retoriche del marketing
(che poi anche questo è inesatto, perché l’antiretorica di questa prefazione risulterà comunque una
manovra di marketing funzionale).
Ci sono, però, un paio di cose brutali e veritiere delle quali voglio parlarvi brevemente.
Innanzitutto, questo è il terzo numero di Lost Tales: Sword&Sorcery ed è, a mio parere, il migliore della già
bella serie.
Voi potreste ribattere dicendo che è quel che chiunque direbbe, al mio posto. E avreste ragione. Ma
questo non rende la mia affermazione meno vera. Sono orgoglioso di aver messo in piedi questo progetto,
tre anni fa. Sta crescendo come crescono i figli e con amore paterno io lo amo. Sono onorato di poter
ospitare in questa sede molti professionisti dalle abilità eccezionali. Decine di persone concorrono per
confezionare un’opera e lo fanno perché ci credono. I loro mondi crescono ad ogni racconto, ad ogni
tavola.
E voglio sappiate che, come sempre, chi vi sta scrivendo legge ogni riga di ogni pagina di quel che
pubblica. Sembra un’ovvietà, ma chiunque sia in quest’ambiente sa bene che più si pubblica e più si
delega. Leggendo queste pagine, mi sono esaltato come un bambino. E per me, questa è la garanzia che
la strada percorsa è quella giusta.
Non vi cito cosa troverete all’interno… cielo, è per quello che abbiamo gli indici e una densa campagna di
propaganda social. Ve l’ho già detto che non amo le banalità retoriche, vero?
L’ultima verità (ne avevo promesse un paio, delle quali una brutale) è che avevo pensato di concludere con
l’ennesimo ringraziamento a voi, che ci supportate (ed è legittimo) ma non lo farò.
Perché in quest’anno ho realizzato che non è vero che se voi non ci foste questo numero non ci sarebbe.
Ho capito che ci sarebbe comunque, in fortissima perdita economica, perché questo è quello che amo e
lo difenderei con scudo e spada di fronte all’apocalisse finanziario.
Ma se ci aiutate, possiamo conquistare i mondi del fantastico. Prendete armature comode, però, che fa
caldo in questo periodo…
Vittorio Cirino



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