In occasione della prossima uscita del quarto episodio delle Cacciatrici abbiamo intervistato Letizia Loi, giovane e prolifica autrice sarda che pubblica con Letterelettriche questa serie di racconti originalissima e unica.
– Hai compiuto una scelta molto interessante e originale, nel voler trasporre lo spirito di serie come Buffy o Supernatural in un contesto nostrano, basandoti sul folklore e i ‘mostri’ della tua terra, la Sardegna. Come ti รจ venuta questa idea? Quali sono state le tue ispirazioni?
Come tutte le cose migliori, รจ iniziata quasi per caso. Anni fa trovai un bando per un concorso letterario che richiedeva racconti brevi ispirati alle leggende italiane. Il mio interesse si accese subito, soprattutto per la possibilitร di parlare del folklore sardo, che pur essendo florido di creature fantastiche non รจ molto conosciuto nemmeno dai miei conterranei, soprattutto della mia generazione e piรน giovani. Finii per scrivere un racconto troppo lungo per quel concorso, ma che mi piaceva troppo per tagliarlo.
Telefilm come Buffy e Supernatural sicuramente sono stati unโinfluenza, ma lo sono ancora di piรน i classici racconti investigativi come Sherlock Holmes; la forma di racconto breve, infatti, mi รจ sempre stata piรน congeniale del romanzo. Le cacciatrici sono nate come una scusa per parlare di una leggenda che mi racconta sempre mia madre e che la terrorizzava da bambina.
– Elena e Sara sono state addestrate fin da bambine per il compito che รจ stato loro assegnato. Una vita che richiede sacrifici, che non permetterร loro essere mai come tutte le altre donne. Ma in fondo non รจ cosรฌ un po’ per tutte le donne, chiamate a ‘combattere’ su diversi fronti, senza smettere di essere mogli, madri? Quanto c’รจ di Letizia nelle sue indomite ragazze?
Le donne sono sempre in lotta, su questo non cโรจ dubbio, e sono tutte guerriere, ognuna a modo suo e sul proprio fronte; spero che questo aiuti tutte a rivedersi nei miei personaggi.
Nonostante sia portato avanti da una famiglia di donne, il tema della serie non รจ volutamente femminista, coinvolge anche i personaggi maschili che arrivano piรน avanti e si delineerร meglio nei successivi racconti. Come รจ normale che sia, il tema stesso รจ ciรฒ che piรน โdi meโ cโรจ nel racconto. Gira tutto attorno al concetto di giustizia e di responsabilitร . La responsabilitร di agire quando vediamo o siamo consapevoli che cโรจ qualcosa di sbagliato, anche โ anzi soprattutto โ quando nessun altro ne รจ consapevoleโฆ quindi forse dopotutto il tema รจ molto femminista *ride* Ma sono convinta che tutti dovremmo essere femministi.
– Ogni racconto della serie delle Cacciatrici si apre con una dedica a una donna speciale della tua famiglia. Vuoi dirci che dopotutto le Cacciatrici esistono davvero?
Nonostante non sia mia abitudine, scrivendo Contos mi sono ritrovata a prendere pizzichi e morsichi dal mio vissuto, anche dalle persone. Ho la fortuna di essere cresciuta in mezzo a donne straordinarie, quando ho dovuto intessere i rapporti familiari รจ stato inevitabile pensare a loro. Ho rubato piccoli gesti, tratti caratteriali, ma soprattutto le interazioni tra sorelle, tra cugine, tra madri e figlie: le battute, la complicitร , lโaffetto, ma anche โ talvolta โ le incomprensioni e i silenzi. Ho rubato perfino qualche nome: mia madre si chiama Elena, le mie zie Antonella Aurora e Speranzaโฆ non sono le stesse persone, ma hanno qualcosa che le ricorda.
Le mie parenti e io andiamo fuori la notte a cacciare i mostri? No, ma se fosse necessario penso che saremmo in grado di farlo ๐
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– Scriverai mai qualcosa sulle origini delle Cacciatrici?
Le origini delle cacciatrici sono in epoca nuragica, non so se mi sentirรฒ mai abbastanza sicura delle mie conoscenze per ambientare qualcosa in quel periodo storico, รจ unโidea molto ambiziosa. Tuttaviaโฆ ho strutturato la serie in cicli di cinque racconti, piรน un prequel di apertura per ognuno di essi. Tra il primo e secondo ciclo ci sarร un salto temporale che ci porterร al secolo scorso, incentrato su uno dei miei personaggi preferiti, la nonna delle ragazze, Speranza.
ย – E l’ammmore? Ci sarร spazio per quello nella vita di Elena e Sara? O le vedremo sempre minacciare di morte i malaugurati ragazzi che oseranno mettere gli occhi su di loro?
Questa serie non รจ una storia dโamore, se non inteso come amore platonico famigliare. Dโaltro canto, lโamore romantico รจ parte della vita, quindiโฆ no spoiler, state a vedere.
– Le illustrazioni di Valentina Sannais: meravigliose, perfette per raccontare anche visivamente le tue storie. Come รจ nata questa collaborazione?
Beโ, credo che unโaltra artista sarda fosse lโideale per lavorare su questa serie, ma in realtร la nostra collaborazione รจ nata prima di Contos. Valentina e io abbiamo diversi interessi in comune e un percorso di studi simile, avendo fatto entrambe lโartistico. Mi sono innamorata del suo stile fin dalla prima volta che mi ha mostrato i suoi disegni. Chiederle di lavorare con me โ in un primo momento per illustrare le cover di altri due lavori โ รจ stato immediato e spontaneo. Quando ho iniziato a scrivere questa serie, sapevo che lei era la donna perfetta per il lavoro. Ha portato la sua personalissima visione e intuizione nella serie, dando vita a quello che avevo immaginato e arricchendolo con il suo.
Trovate i lavori di Valentina QUI.
– Vuoi fare qualche anticipazione ai lettori elettrici riguardo alle prossime avventure?
Il meglio deve ancora venire! I primi racconti sono i piรน brevi, quasi introduttivi; servono a presentare i personaggi principali e il mondo della storia. I prossimi racconti, essendo scritti piรน di recente, sono piรน lunghi, piรน maturi e piรนโฆ polposi.
Un grazie speciale a Letizia per aver risposto alle nostre domande. Vi aspettiamo lunedรฌ 9 agosto con la nuova strepitosa uscita: Bona Dea.