Pu Songling nasce nel 1640 a Zichuan, nella regione dello Shandong. Figlio di un mercante, cresce in un periodo tumultuoso: nel 1644 la dinastia Ming, che governava sulla Cina da quasi tre secoli, arriva al crollo e sul trono sale un imperatore Manciù. Al tempo di Pu Songling, che vive durante il regno dell’imperatore Kangxi, la figura del letterato decade: non solo favoritismi, nepotismo e razzismo nei
confronti dei cinesi Han rendono ancora più difficile ottenere una carica ufficiale, ma la cultura della quale il letterato dovrebbe essere l’emblema e il custode, quella appunto Han, viene rigettata in favore di una più barbara. Benché nella primavera del 1658 riesca a superare brillantemente il primo degli esami pubblici, venendo persino lodato profusamente dall’esaminatore, Pu Songling non sarà mai in grado di passare il secondo, essenziale per ottenere un posto di rilievo. Dai diciannove ai settantadue anni rimane imprigionato nel cosiddetto inferno degli esami, e deve mantenersi facendo il segretario o lavorando come precettore per i rampolli delle famiglie benestanti. Il rancore e la delusione personale per non essere riuscito a perseguire la carriera che tanto desidera intraprendere possono essere facilmente rintracciati nei suoi racconti. Infatti è molto spesso un letterato a essere protagonista delle avventure (o disavventure) contenute nelle sue opere, premiato dal cielo per la propria virtù e ostacolato da forze estranee al suo controllo, come demoni e spiriti volpe… (tratto dal saggio sull’autore contenuto nel magazine, ad opera di Pietro Campodonico).